martedì 10 luglio 2018



Benvenuti nel blog


"Un blog" - così lo definisce Wikipedia - "è un particolare tipo di sito web i cui contenuti vengono visualizzati in forma cronologica. In genere un blog è gestito da uno o più blogger che pubblicano, più o meno periodicamente, contenuti multimediali, in forma testuale o in forma di post, concetto assimilabile o avvicinabile a un articolo di giornale". 
Sì, va bene, mi son detto; ma a che serve un blog? Indubbiamente a fare pubblicità ad un prodotto, che può essere costituito dal proprio modo di pensare o, in altri casi, da un vero e proprio prodotto fisico. Nel mio caso si tratta di tutte e due le cose, perché chi scrive trasmette le proprie idee a chi dovesse leggere i suoi libri.

Ma al di là del prodotto, un blog è uno strumento interattivo, dove tutti possono 'postare' i propri pensieri e che produce, quindi, un continuo scambio di opinioni e osservazioni. Solo in questo caso si può dire che lo strumento sia servito a qualcosa. E' quello che spero di riuscire a fare, dedicandovi un po' di tempo e, soprattutto, con il vostro aiuto. 
E allora, per buon augurio, è il caso di brindare - virtualmente, s'intende - alla nascita di 'nibarlibri'.

Prosit!   










Ho iniziato a inserire nel blog, sotto forma di post, dei racconti di non più di mezza pagina ciascuno. Li trovate nella pagina Ministorie.

Volete cimentarvi anche voi? Se sì, inviate i vostri contributi come commenti; ne potrebbe nascere una raccolta da pubblicare in rete.

domenica 8 luglio 2018

8 luglio 2018



È in libreria un mio nuovo SAGGIO



Il presente saggio tratta dei Versi d’Oro di Pitagora, tradotti ex novo, e del Commento di Ierocle agli stessi, che notevolmente ne amplia il significato. Nell’occuparsene, l’autore riporta alcune notazioni dei maggiori esoteristi che di essi hanno scritto e introduce delle considerazioni relative a forme iniziatiche tuttora in essere. In particolare farà principalmente riferimento alla Libera Muratoria perché, se di iniziazione si parla, non si può fare a meno di confrontarsi con essa, dato che conserva tuttora nei suoi Rituali il deposito della Tradizione.
Nel corso della trattazione l’autore espressamente nota come, contrariamente a quanto qualche commentatore ha invece in passato asserito, i Versi non siano solo un elenco di precetti che qualsiasi uomo dotato di buon senso, di onestà intellettuale, di specchiata moralità può condividere e mettere in pratica. Ben altro che questo è il fine dell’esoterismo e dell’iniziazione che da esso può conseguire; e man mano che ci si addentrerà nella lettura il loro vero valore risulterà ben evidente.