Il racconto narra le vicende di due personaggi legati dallo stesso
cognome e, al di là del tempo che li divide, da un comune denominatore.
Il primo vive in Sicilia ai tempi del Vespro Siciliano ed è il
secondogenito di un nobile e potente feudatario che, caduto in disgrazia per
delle alleanze sbagliate, fugge a Napoli dopo avere affidato il figlio ad uno
scalpellino che gli insegnerà il mestiere.
Il secondo vive e lavora, negli anni ’70 del secolo scorso, anch’egli
in Sicilia. Costretto dalle necessità della vita a rinunciare agli studi
universitari, accetta un lavoro in banca che per orgoglio, pur non amandolo,
svolge al meglio delle sue capacità.
Le loro storie, in più particolari simili, procedono parallele fino a
svelare, attraverso il sogno, qual è il forte legame che le accomuna.
Nelle ‘Note dell’autore’ sono riportati i fatti salienti della guerra
del Vespro che insanguinò la Sicilia e parte del Meridione d’Italia.
L'iniziazione nei Versi d'oro di Pitagora e nel Commento di Ierocle
BASTOGILibri (2018)
Il Saggio tratta dei Versi
d’Oro di Pitagora, tradotti ex novo,
e del Commento di Ierocle agli
stessi, che notevolmente ne amplia il significato. Nell’occuparsene, l’autore
riporta alcune notazioni dei maggiori esoteristi che di essi hanno scritto e
introduce delle considerazioni relative a forme iniziatiche tuttora in essere.
In particolare farà principalmente riferimento alla Libera Muratoria perché, se
di iniziazione si parla, non si può fare a meno di confrontarsi con essa, dato
che conserva tuttora nei suoi Rituali il deposito della Tradizione.
Nel corso della trattazione l’autore espressamente nota
come, contrariamente a quanto qualche commentatore ha invece in passato
asserito, i Versi non siano solo un
elenco di precetti che qualsiasi uomo dotato di buon senso, di onestà
intellettuale, di specchiata moralità può condividere e mettere in pratica. Ben
altro che questo è il fine dell’esoterismo e dell’iniziazione che da esso può
conseguire; e man mano che ci si addentrerà nella lettura il loro vero valore
risulterà ben evidente.
Introduzione alla Libera Muratoria
[Istruzioni per l'uso]
Tipheret Editrice (2014)
Immaginate un giovane Apprendista che, facendo onore al suo
stato, sia desideroso di apprendere. E che stia parlando con uno dei Maestri
della sua Loggia di appartenenza, con quello che sente a lui più vicino per
affinità di carattere e di pensiero. Ha delle curiosità il nostro Apprendista,
che a volte si traducono anche in dubbi, perché non ha ancora chiaro cosa ci si
aspetti da lui e cosa lui possa cercare nell'Istituzione.
Questo volume serve a rispondere (o a saper rispondere) a
queste sollecitazioni.
Le nuove storie di Giufà
[ovvero Giufà e il grande imbroglio]
© Giuseppe Barresi (2013)
su Amazon, in e-book e versione cartacea
Nessuno sa con certezza quando, come o dove sia nato
Giufà. Si sa solo che, al seguito degli eserciti arabi che conquistarono dapprima tutta l'area mediterranea e poi
buona parte del mondo allora conosciuto, arrivò anche lui: Giufà. Neppure
è chiaro chi sia, nel senso che la sua personalità è profondamente contraddittoria.
Nella maggior parte delle storie che lo riguardano è uno
sciocco, facile preda dei suoi istinti e dei furbi che di
lui si approfittano. Ma in altre è tutt'altra cosa: è
lui un furbo di tre cotte, che una ne fa e cento ne pensa e che, a
volte, recita la parte del finto tonto. E ce n'è pure qualcuna in cui
è, nientedimeno, che un giudice illuminato. Fra tutte queste incertezze,
qualcosa di assodato però vi è: Giufà è stato un enzima
che, messo all'interno di uno strato sociale in cui la maggior
parte delle persone che lo componevano era priva di istruzione o
cultura, lo ha fatto lievitare sviluppando la capacità critica e
l'autoanalisi.
E se Giufà - si chiede l'autore - potesse vivere oggi nella nostra società occidentale, con il suo benessere diffuso e dove l'istruzione e la cultura sono abbastanza presenti, cosa ci racconterebbe? Cosa dovrebbe fare per potere continuare a svolgere la sua funzione? E così si è immaginato un Giufà - che in effetti è un saggio ma non sa di esserlo - che vive ai nostri giorni, in una delle nostre cittadine.
Racconti allo specchio e altre storie
© Giuseppe Barresi (2013)
su Amazon, in e-book e versione cartacea
Nello snodarsi dei
diversi racconti cambiano i luoghi, gli accadimenti e i personaggi, anche se questi
ultimi a volte si ripresentano come comprimari o comparse. Si viene così a creare un intreccio che pone in evidenza come le azioni di ogni singolo individuo si
ripercuotano sull’ambiente che lo circonda, in concordanza con la visione della
Realtà come un’unica Entità che tutto abbraccia.
Uno stesso personaggio
cambia a volte nel tempo e personaggi diversi hanno, invece, dei tratti comuni,
quasi fossero – come accade ad un’immagine rifratta sulle diverse facce di un
cristallo – gli aspetti delle diverse personalità
che albergano in ognuno di noi. Sono queste diverse personalità che determinano le nostre scelte di vita, senza che normalmente
se ne acquisti coscienza. Occorre allora scavare in noi stessi, per capire chi
veramente siamo e come potremo reagire a ciò che ci accade attorno.
Alcuni dei racconti
descrivono poi, a cominciare dallo stato di profanità, degli aspetti pratici (relativi alla capacità di osservazione
e ai comportamenti nella vita di tutti i giorni) propri delle diverse tappe di
un processo di iniziazione progressiva.
Il Castello di Tura
[viaggio nell'animo e ritorno]
© Giuseppe Barresi (2013)
su Amazon, in e-book e versione cartacea
Il protagonista del
racconto, Vittorio Barletta, è nato e cresciuto in un piccolo paese di
pescatori e agricoltori sul mar Tirreno, nei pressi di Palermo. Da molti anni
ormai lavora in Puglia ma ha mantenuto forti legami con la sua terra d’origine,
dove ritorna un paio di volte l’anno. Fisicamente e nell’animo vive in posti
diversi, sentendo la mancanza dell’uno quando è nell’altro e viceversa.
Il suo continuo andirivieni è quasi uno
specchio del suo modo di essere e ne è pienamente cosciente, tanto da affermare: “Vivevo
fra Antri e Calaltura, in due realtà diverse, e la cosa rispecchiava
perfettamente il fatto che io ero due persone diverse: quella che si vedeva
all’esterno e quella che ero all’interno. Nella mia testa ero ancora un
incursore e mi sarebbe piaciuto tornare a esserlo anche nella vita reale. Era
per questo che continuavo ad allenarmi e a tenermi in perfetta forma”.
Questa sua seconda
natura torna prepotentemente alla ribalta quando viene coinvolto in prima
persona nei giochi economici e di potere della criminalità organizzata che ha
messo gli occhi sulla speculazione edilizia a Calaltura. È così facile
convincerlo a pianificare e mettere in atto una spietata azione di commando. Ma
sono proprio le vicende di cui è protagonista che lo inducono ad affrontare la
sua doppia natura e a fare le scelte di vita che fino a quel momento aveva
rimandato.
Trova così la sua
strada, dopo il viaggio nell’animo e
ritorno.
All'ombra della Loggia
[l'utopia di Fontechiara all'Oriente di Roccarasa]
Tipheret Editrice (2011)
Quella che l’autore
propone in questo libro è una favola o, se preferite, un’utopia: un sogno
ambientato nell’ipotetico paese di Roccarasa, dove da secoli esiste una loggia
massonica operativa sino ai nostri giorni. La Rispettabile Loggia
Fontechiara all’Oriente di Roccarasa estende all’intero paese che la ospita i
valori – Libertà, Uguaglianza, Fratellanza – che sono a fondamento della Libera
Muratoria e inizia a lavorare perché essi possano divenire realtà universali.
Il Nero e il Bianco
[un realistico thriller esoterico]
Tipheret Editrice (2010)
Il primo morto ha una "I" stampata in fronte e
viene fatto trovare davanti " La Magione". È Ernesto Schillirò, massone
espulso da più di un'obbedienza; si è autoproclamato 33 e ne ha fondato una
sua. È un farabutto immischiato in tutta
una serie di affari loschi, ma passa anche - immeritatamente - per un buon
esoterista.
Considerazioni, giocando sull'equivoco fra Sicilia e
Massoneria, sulla perfezione delle aspirazioni e le imperfezioni della realtà.
Un realistico thriller esoterico.
Dalle Cattedrali al Tempio
[nascita e simboli della Libera Muratoria]
Tipheret Editrice (2010)
Si parla tanto – oggi
come da molti anni, fra i Liberi Muratori e fra i profani – della differenza
fra la Massoneria
operativa e quella speculativa. Se cosa vogliano
significare questi termini è – almeno a grandi linee – abbastanza chiaro, la
stessa cosa non è per ciò che sottintendono: il rapportarsi dei massoni con la
loro Istituzione e con quello che essi chiamano il mondo profano.
In questo testo
l’autore approfondisce, con un ampio discorso su alcuni dei Simboli che
compaiono in un Tempio Massonico e che guidano l’operato delle Logge, quanto
prima detto in un precedente saggio [Dai
Faraoni ai Costruttori: un viaggio esoterico all’interno delle caste] in
merito alla Libera Muratoria speculativa.
Quanto a quella operativa, come
rendere l’incidenza che essa ebbe nella società del Medioevo se non censendo l’enorme mole di costruzioni
che sorse su tutto (e non solo) il territorio della nostra Italia?
Questo libro può dare,
a chi voglia scavare nel problema, una traccia di comprensione.
Dai Faraoni ai Costruttori
[un viaggio esoterico all'interno delle caste]
Tipheret Editrice (2010)
Questo libro nasce dalle
riflessioni di un uomo sulle eterne domande della speculazione umana: chi sono?
Da dove vengo? Dove vado? L’esigenza di scoprire le risposte ha spinto l’Autore
di questo scritto, un saggio in cornice narrativa, ad approfondire le tematiche
legate alle diverse forme di iniziazione esoterica. E per consentire di
riconoscere qual è la forma più idonea per ognuno, ha ritenuto necessario indirizzare
la ricerca verso un concetto appartenente alla cultura orientale e ormai
ampiamente riconosciuto anche in Occidente: l’esistenza delle “caste”. Non più
simili a quelle della società indiana (in primo luogo), le caste occidentali
sono allo stesso modo vincolanti, perché inerenti allo studio prima e all’esercizio poi, di un’attività che, volenti
o nolenti, forma l’animo e la mente. Sono così nati i saggi sui faraoni, sugli
eroi, sui guerrieri e sui costruttori che vogliono dare al lettore un’indicazione
sulle diverse vie iniziatiche esistenti che, a differenza dell’Oriente o del
nostro Medioevo, oggi è consentito intraprendere con una certa “libertà” . A
patto di riconoscere quella a cui si appartiene.
A questo saggio fa seguito quella
che si potrebbe definire un’appendice sulla nascita della Libera Muratoria come
corporazione di mestiere e sulla simbologia ad essa legata, e che ha preso la
forma di una pubblicazione a sé stante dal titolo Dalle Cattedrali al Tempio.
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